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CEMENTO METROPOLITANO:
ATTO FINALE
La vita a Firenze è per tutti sempre più difficile: grandi opere infrastrutturali inutili e mal progettate, cementificazione, distruzione del verde urbano, assenza di un piano generale della mobilità, espulsione di attività e cittadini dal centro storico, inquinamento atmosferico stanno impoverendo e soffocando la nostra città. Sono queste le conseguenze del modello di città sostenuto da chi ha amministrato la città in questi anni.
Questi drammatici processi trovano momenti di accelerazione in prossimità della scadenza
del mandato amministrativo.
Su questi temi
I COMITATI
INVITANO i cittadini a un confronto
MARTEDI 11 novembre
0RE 21.15
CASA DEL POPOLO “LE PANCHE” (Il “Campino”)
VIA CACCINI 13b
(Rifredi)
VINCENZO RAMALLI
Presentazione dell’iniziativa
GIORGIO PIZZIOLO
Una riflessione generale alla vigilia dell’approvazione del Piano Strutturale
ORNELLA DE ZORDO
Un caso esemplare: la vicenda della Multiplex di Novoli
MASSIMO CERVELLI
Aspetti dell’indebitamento pubblico. Il caso delle sedi della Regione Toscana
PAOLO CELEBRE
Nodo fiorentino Alta Velocità, Tramvia , mobilità a Firenze: le proposte alternative
VINCENZO SIMONI
Il punto sul problema casa
La città resistente: testimonianze di comitati, associazioni e singoli cittadini
DIBATTITO
FRANCA GIANONI
Appello conclusivo per una moratoria degli scempi di fine legislatura
In un periodo in cui si aspettava finalmente una chiara pianificazione del futuro dell’area dell’Ex Panificio Militare nell’ambito del Regolamento Urbanistico in preparazione (di questo avviso anche gli ultimi colloqui avuti in Commissione Urbanistica), sconcertano gli inquietanti articoli di giornale a proposito di una intesa o -quantomeno- una trattativa tra proprietà dell’area Guidobono (Baldassini-Tognozzi) e l’Assessorato all’Urbanistica.
Preoccupa non poco il prefigurarsi un progetto pre-confezionato di cui al momento non sono noti i particolari ma che, dalle indiscrezioni riportate, pare purtroppo riproporre un copione già visto con il vecchio
progetto Archea, ritirato anni fa a furor di popolo. Anche allora si parlava della realizzazione di molte residenze e attività commerciali, edifici pubblici ceduti dalla proprietà (in realtà pagati dal Comune con computo degli oneri di urbanizzazione) e con lo specchietto per le allodole di una evanescente piazza e di un inconsistente verde pubblico.
In ogni caso, indipendentemente dal progetto, è sconfortante che ancora una volta i giochi paiano compiersi nelle “stanze dei bottoni”, tra amministratori e proprietà, senza coinvolgimento dei residenti che, mai come in questo caso, dovrebbero essere non solo informati, ma anche partecipi delle decisioni; questo, almeno, era il dichiarato proposito degli atti formali assunti in Quartiere 5 (delibera del 12 aprile 2005), e perfino in Consiglio Comunale (Ordine del giorno del 19 febbraio 2007), per non parlare delle molte dichiarazioni e promesse di vari esponenti della maggioranza.
Per di più, stando ai giornali, si parla di procedere mediante una “variante al Piano Strutturale”, rinunciando al proclamato intento di pianificare il futuro dell’area nell’apposito strumento, e cioè il futuro Regolamento Urbanistico. Forse che la pressione del privato spinge a propendere per qualche scorciatoia, atta a saltare anche quelle poche occasioni di limitato confronto, legate al percorso istituzionale previsto (audizioni, assaggi in Commissione Urbanistica e in Consiglio Comunale)?
E perché, dopo anni di tira e molla con i cittadini, si decide di ipotecare il destino di un’area così importante e discussa proprio nell’ultimo scorcio di legislatura, con amministratori a fine mandato?
Va considerato, infine, ciò che è successo e sta succedendo in zona negli anni passati dalla prima proposta Archea: la perdita dei pochi giardini esistenti e del verde lungo il Terzolle, la cementificazione di ogni spazio residuo, la sostituzione di capannoni dismessi con palazzi residenziali, l’assedio di tutta la zona, sede di un cumulo di interventi che sarebbe insostenibile anche se fossimo in aperta campagna (multisala e centro commerciale in via Forlanini, stazione sotterranea Foster in viale Corsica, messa in sicurezza del Mugnone e tramvia in via Gordigiani,ecc…). La situazione della zona è ulteriormente, drammaticamente, peggiorata, tanto da rendere ciò che già era improponibile nel 2004 assolutamente impensabile oggi.
I cittadini lo sanno bene. Chi ci governa non può far finta di ignorarlo.
Comitato Ex Panificio Militare – Via Mariti
sito web: <http://www.coexpami.it>
pubblicato da Grillonews.com
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